Dibattimento-lumaca: saltano altre quattro udienze . Potrebbe cambiare anche il collegio giudicante
NAPOLI — I rifiuti non invadono più le strade e sul processo che dovrebbe chiarire di chi sono le colpe del disastro cala l’indifferenza. Nell’aula bunker Ticino 2, finalmente in grado di accogliere il gran numero di avvocati, si è svolta ieri la quarta udienza di quello che è noto come «processo Bassolino», nel quale il governatore è imputato assieme agli ex vertici dell’Impregilo. Com’era prevedibile, è stata un’altra udienza inutile: alcune notifiche sono state sbagliate, bisognerà rifarle. Se ne riparlerà mercoledì 12 novembre; saltano, così, quattro udienze già fissate. Nel frattempo fioccano i paradossi: tre Comuni hanno indicato come responsabile civile il commissariato straordinario di governo, che, in quanto emanazione della presidenza del consiglio, è parte civile. La pattuglia di cronisti che segue il processo si assottiglia, si aggroviglia sempre più la matassa procedurale. È il trionfo dei cavilli, delle eccezioni, delle integrazioni. Dell’incertezza, a cominciare da chi farà il processo: il presidente attuale, Giovanni Fragola Rabuano, dovrebbe essere nominato presidente del tribunale di Nola, ma la proposta non è ancora stata ratificata dal Csm. Se ciò accadesse a dibattimento iniziato, bisognerebbe azzerare e ricominciare da capo con un nuovo collegio. Rabuano potrebbe chiedere l’applicazione a Napoli per condurre a termine il processo: che però, si è capito, durerà anni e dunque sarebbe un’applicazione insolitamente lunga.
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